Formatori, personale delle HR, insegnanti: chiunque conosce il valore del feedback, strumento indispensabile al progresso in ogni processo umano, dall’ambito lavorativo a quello dell’insegnamento, fino a quello dello sviluppo dell’individuo dai primi mesi di vita in poi.
Questo perché il feedback è un sistema universale, è il cuore della regolazione e dell’autoregolazione dell’individuo e del gruppo ed è comune a tutti gli organismi proprio in quanto l’abilità e il successo di un individuo dipendono dalla capacità di accogliere e di rispondere ai feedback forniti dall’ambiente circostante.
Il feedback è il futuro: permette di cambiare e correggere azioni, modificare comportamenti, affinare capacità tecniche; è la lente che permette di rileggere le azioni passate, le scelte compiute alla luce degli effetti che hanno avuto ed è, se utilizzato correttamente, è la chiave per un risultato migliore in futuro.
È costituito da una relazione: implica sempre almeno due soggetti, un primo che fornisce il riconoscimento (positivo o negativo) e un secondo, che lo riceve. È ciò che permette lo scambio, l’aiuto reciproco, la collaborazione o il confronto, l’inclusione. È comunicazione.
Tuttavia non è uno strumento facile: un feedback maldestro, affrettato non dà nessun risultato e può essere anzi controproducente e allo stesso modo è importante essere capace di ricevere il giudizio altrui, di accoglierlo e riuscire a sfruttarlo al massimo.
Per questo, in quanto formatori, abbiamo sempre posto grande attenzione a questa specifica modalità relazionale: se ben strutturata si connota come potentissimo strumento di crescita, se invece mal gestita può trasformarsi in un generatore di negatività.
In questo momento in cui l’attuale situazione ha accelerato il processo di lavoro a distanza è quanto mai necessario porre particolare attenzione a questo prezioso strumento, non avendo infatti più a disposizione tutta una serie di riconoscimenti comportamentali dovuti alla prossimità fisica – un cenno di assenso dalla porta del corridoio, la possibilità di “fare un salto” nella stanza del collega a chiedere un parere, le due chiacchiere prendendo un caffè, e tutto rischia di essere molto più faticoso. È difficile decifrare le intenzioni di una mail o di uno messaggio, può essere faticoso esprimere la propria opinione in un’affollata riunione su piattaforma virtuale o ancora di più riuscire a gestire un commento negativo. Alle volte possono passare giorni senza che vi sia un vero e proprio riscontro sul lavoro compiuto o un allineamento sugli obiettivi e il rischio dell’alienazione o della frammentazione del gruppo è quindi molto alto, nonostante l’iper-connessione perenne.
Nel pensare programmi formativi virtuali abbiamo posto grande attenzione a queste riflessioni e abbiamo riportato il feedback al centro degli strumenti e delle capacità di cui le persone si devono “attrezzare” per adottare modalità comunicative sempre più efficaci e per essere in grado di sfruttare la tecnologia al massimo delle sue possibilità.
I programmi formativi virtuali che abbiamo progettato ci permettono di lavorare sullo specifico ambito del feedback in maniera accurata: la possibilità di creare più occasioni di “incontro virtuale” permette di esercitarsi con frequenza e aumentare le proprie capacità in merito e spazi virtuali di questo tipo possono costituire “stanze” di confronto costruttivo costanti. In questo quadro i diversi strumenti comunicativi virtuali si rivelano valide opportunità per rafforzare gli scambi tra le persone e rendere possibile la tempestività.
Abbiamo opportunamente strutturato una piattaforma digitale per esercitare tutte le skill necessarie a dare feedback di valore in termini di metodo e linguaggio, a stimolare la propensione a dare e ricevere frequenti feedback sui punti di forza e sulle aree di miglioramento di ciascuno.
Ritornando all’etimologia della parola: “feed”, alimentare, nutrire e “back”, indietro.
Il feedback è uno dei nutrimenti fondamentali della persona nel momento in cui gli effetti presenti illuminano e chiariscono le scelte passate e al tempo stesso il passato così modificato si trasforma in nutrimento essenziale per un futuro migliore.